Il bifidobacterium, meglio conosciuto con il diminutivo di bifidus, è un batterio che fa parte della flora “amica” residente nell’intestino e che aiuta a prevenire la crescita dei batteri indesiderati. È anche stato uno dei protagonisti dell’inaspettato successo del libro di Giulia Enders: “L’intestino felice”. Viene generalmente indicato come bifidus regularis o actiregularis. In altri casi anche come bifidus attivo. Ma che cos’è esattamente il bifidus?
Che cos’è il bifidus
Il bifidus regularis è un derivato di probiotico: il microorganismo da cui si ottiene è essenzialmente un fermento lattico naturalmente presente nei latticini fermentati. È uno degli ingredienti presenti negli yogurt.
I fermenti lattici esercitano un effetto estremamente benefico sulla salute in generale, quando assunti in quantità sufficienti e integratori a base di fermenti lattici sono spesso impiegati insieme alle terapie antibiotiche.
Il bifidus può essere usato nella formulazione di prodotti per la pelle. Recenti ricerche hanno dimostrato che può contribuire a rafforzare le difese della pelle contro gli aggressori ambientali.
L’azione del bifidus
I probiotici furono scoperti dal biologo e immunologo russo, nonché premio Nobel, Il'ja Il'ič Metchnikoff, che studiando la longevità dei contadini bulgari, collegò il loro stato di salute con la dieta ricca di fermenti lattici. [1]
Il premio Nobel riuscì a dimostrare gli effetti benefici per la flora batterica intestinale del bacillo presente nel latte acido consumato quotidianamente da queste popolazioni. [2]
I probiotici, tra i quali spicca appunto il bifidus, sono resistenti ai succhi gastrici, alla bile e al succo pancreatico e, una volta arrivati nell’intestino, si moltiplicano e svolgono un’azione di riequilibrio della microflora intestinale attraverso una colonizzazione diretta. [3]
Questi possono essere assunti tramite alcuni alimenti come lo yogurt, i formaggi fermentati, il miso, il kefir, i crauti e i tempè. Una volta giunti nell’intestino, contribuiscono a modulare il sistema immunitario gastrointestinale con un conseguente effetto antinfiammatorio. [4]
Tra i benefici del bifidus, si elencano quindi il contrasto a disturbi intestinali come la diarrea e l’intestino irritabile, più altre patologie infiammatorie intestinali come la colite ulcerosa. [5]
Anche in casi di intolleranza, l’utilizzo di probiotici e di bifidus, può aiutare a metabolizzare il lattosio, contrastando i disturbi che questa causa.
Il bifidus amico della pelle
Nel rapporto «The Future of Facial Skincare 2017», David Tyrrel, global analyst dell’agenzia Mintel, spiega come ci siano batteri “salutari” in grado di apportare benefici all’organismo umano. Per questo motivo i prodotti skincare di nuova generazione hanno come ingredienti di base proprio i batteri “buoni”.
Ripristinando l’equilibrio della flora batterica, i probiotici aiutano a migliorare l’organismo “da dentro”, ma aggiunti a sieri, trattamenti e detergenti si stanno rivelando la nuova frontiera della beauty care. Il bifidus, in estrema sintesi, rafforza la barriera cutanea e aiuta la pelle a mantenersi idratata. Il che significa che il bifidus può anche contrastare la comparsa dei segni di invecchiamento.
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[1] Probiotics—From Metchnikoff to bioactive, T.Vasiljevic, N.P.Shah in International Dairy Journal July 2008
[2] Recycling Metchnikoff: Probiotics, the Intestinal Microbiome and the Quest for Long Life - Philip A. Mackowiak1,2
[3] Integratori alimentari a base di probiotici: linee guida italiane, Alfonsina Fiore, Istituto Superiore di Sanità, dicembre 2014
[4] Verna EC, Lucak S. Use of probiotics in gastrointestinal disorders: what to recommend? Therapeutic Advances in Gastroenterology. 2010;3(5):307-319
[5] (Bai A, Ouyang Q. Probiotics and inflammatory bowel diseases. Postgraduate Medical Journal. 2006;82(968):376-382).